Auguri per i tuoi 100 anni Sergio Flamigni
Pubblichiamo l’intervento di Stefano Vaccari alla Camera dei deputati in occasione dei cento anni del partigiano e deputato comunista Sergio Flamigni.
A differenza di tanti altri interventi di fine seduta, oggi in questa aula vogliamo invece rivolgere un caloroso augurio per il 100esimo compleanno a Sergio Flamigni, deputato del Pci dal 1968 al 1979 e poi senatore fino al 1987.
Flamigni ha iniziato l’attività politica nel 1941 allorchè scelse l’attività clandestina insieme ad un gruppo di giovani antifascisti di Forlì. Durante la Resistenza è stato commissario politico della 29a Brigata Garibaldi GAP “Gastone Sozzi”.
Dopo la Liberazione è stato nominato, nel 1952, segretario della Camera del Lavoro di Forlì e, nel 1956, segretario della Federazione provinciale comunista. Ha ricoperto ruoli dirigenti nella segreteria regionale del PCI e a livello nazionale nel Comitato centrale, dell’Ufficio di Segreteria della Direzione nazionale del PCI.
Flamigni è un uomo politico ed un democratico al quale il Paese deve grande riconoscenza, sia per l’impegno diretto da partigiano, nella battaglia per restituire democrazia, libertà e dignità umiliata dalla dittatura nazifascista, sia per il suo fervido contributo nelle Commissioni parlamentari d’inchiesta sul caso Moro, sulla loggia P2 e quella antimafia.
Dopo la conclusione della 9a legislatura Flamigni lascia l’attività parlamentare e inizia un’intensa attività di ricerca e studio sui fenomeni del terrorismo, della loggia P2, della mafia, che si concretizza anche in numerose pubblicazioni. Nel 2005 da vita al Centro di Documentazione “Archivio Flamigni” a cui ha donato il suo archivio, creando un istituto culturale che promuove da vent’anni la conoscenza della storia e delle memorie del Novecento italiano.
“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani.” Cosi scriveva Antonio Gramsci, ed è in queste parole che si riflette il senso profondo della vita del compagno Flamigni.
Mai spettatore, né osservatore neutrale della storia, ma protagonista: un uomo che ha scelto di stare da una parte, quella delle lavoratrici e lavoratori, della Costituzione, della verità e della giustizia sociale.
La sua ricerca instancabile, la lucidità del suo pensiero e la coerenza morale con cui ha attraversato decenni di storia repubblicana rappresentano la forma più alta di militanza civile. In un tempo in cui l’indifferenza sembra spesso prevalere, Sergio Flamigni ci ricorda che la libertà si difende solo prendendo posizione, con la forza delle idee, il coraggio della verità, la responsabilità della memoria storica che, diceva, “può costituire un patrimonio di sapienza e di forza per i giovani che intendono operare e lottare per un futuro in cui sia possibile conquistare pace e lavoro nello sviluppo della democrazia.”
Caro compagno Flamigni tanti auguri e grazie per i tanti insegnamenti che ci hai consegnato !!